GIORGIO OCCOFFER vive e lavora a Milano.
Inizia la propria esperienza giovanissimo privilegiando, nelle sue tele, la Milano del dopoguerra, la Milano delle periferie e delle sue fabbriche, delle sue stazioni. È una pittura legata alla figura, le cose sono riconoscibili pur nella tensione e astrazione del segno e del colore. Intanto studia disegno alla Scuola di Arte del Castello Sforzesco di Milano con il Maestro Da Forno. Da questa breve esperienza nasce una prima esposizione a Milano insieme ad altri tre studenti/artisti.
Seguono anni di relativo silenzio espositivo a parte la partecipazione al premio Vecchia Milano (che gli attribuisce il 1° Premio della Provincia di Milano) ma non infruttuosi al fine di elaborare e maturare una scelta di campo nella ricerca. La sua pittura si evolve l’immagine diventa immaginaria, immaginifica, i colori si fanno più intimi, meno naturalistici ma sempre con un occhio attento alla realtà che lo circonda. E così nascono figure misteriose, sguardi sfuggenti, e compaiono forme, solidi che ruotano in universi, in cieli dai colori polverosi, stralunati. Sente l’esigenza, da quasi-autodidatta, di immergersi ancora nello studio, nella ricerca. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove si diploma con il Maestro Italo Bressan. Questi anni di studio sono anche di approfondimento espressivo, sono il riconoscersi e confrontarsi con nuovi materiali, materiali che diventano espressione pura: e così la grafica, l’acquarello, l’acrilico, il video, la fotografia nelle sue mani divengono nuovi motivi ed occasioni di sperimentazione visionaria.
Sue opere si trovano presso collezionisti privati in Italia, Olanda, Svizzera, Germania, Francia.
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